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Me pizzica me mozzica

hai qualcosa da invidiare a Briatore?

Messaggi raccomandati

A proposito di Falco Natan etc. etc.

 

Su TgCom c'era il seguente servizio:

 

http://www.tgcom.mediaset.it/gossip/artico...-briatore.shtml

 

Adesso, non per fare i moralisti o quelli all'antica, ma la Gregoraci (indiscutibilmente figa) non era mejo (o più normale) se lasciava lu cane con la tata e se portava dietro il figlio??!?!?!

 

Mi piacerebbe ricordarmi di questo servizio tra una ventina d'anni, quando il c.d. Falco sarà cresciuto, per vedere il risultato degli insegnamenti della famiglia Briatore (o della tata di Briatore)!!!

 

C'è anche da dire che, con un nome così, mi sa che il destino è già segnato!!! :ph34r:

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Sicuramente incamera i sogni dell'italiano rampante. Il geometra che diventa super manager...

Un sogno inseguito da tanti italiani , prima del GF e L'Isola dei Famosi... :D

Di sicuro è stato scaltro...Qui c'è quella che dovrebbe essere la sua storia (lasciamoci sempre il beneficio del dubbio visto che la roba in pentola è parecchia).

 

 

 

 

Flavio Briatore

Vita da Formula 1. Una storia italiana

 

 

1. La Formula 1 è un business

2. Che playboy, il «Tribüla»

3. Dalle stalle alla stella

4. Donne e motori

5. Stinchi di santo

6. La seconda bomba

 

1. La Formula 1 è un business

 

«La Formula Uno non è uno sport. È soltanto un business» ripete uno che se ne intende, uno che ha vinto due campionati del mondo di Formula 1: Flavio Briatore, uomo dalla vita spericolata. Oggi vive tra i neopaparazzi che lo ritraggono con la fidanzata del momento o la Formula 1 dell'anno, tra i cronisti-invitati che raccontano le notti al Billionaire, tra i nuovi nani e ballerine di regime che ne condividono le gesta.

Ma per arrivare alla Costa Smeralda, allo yacht con i quadri d’autore, a Naomi e alle altre, ce n’è voluta di fatica. Una vita intensa, da Formula Uno. Difficile da raccontare: perché

sono due le storie di Flavio Briatore. Una è la favola di un giovane brillante e ambizioso che compie un salto dal bollito misto alla nouvelle cousine, che parte dalla campagna piemontese, dalla Provincia Granda, fa mille mestieri, dall’assicuratore al maestro di sci, fino ad approdare al successo: ai trofei di Formula 1 e, ancor più in alto, alle copertine patinate al fianco di Naomi Campbell e di quelle che l'hanno seguita. L’altra è la storia di affari non sempre limpidi, bische clandestine, polli da spennare al poker o allo chemin-

de-fer, una latitanza in isole esotiche, bombe e autobombe, cattive compagnie, trafficanti d’armi e boss mafiosi. Le due storie hanno in comune il punto di partenza: Verzuolo, vicino a Saluzzo, provincia di Cuneo. Qui, il 12 aprile 1950, nasce Briatore Flavio, segno zodiacale Ariete, messo al mondo da due insegnanti elementari che sognano il figlio avvocato. Invece a Flavio basta e avanza il diploma di geometra, ottenuto («con il minimo dei voti», dice di sé) all’istituto Fassino di Busca, con tesina dal titolo «Progetto di costruzione di una stalla».

 

 

Continua.STORIA DI BRIATORE

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io je posso invidia' giusto du sordi che me servirebbero pe sistema alcune questioncine...ma poca robba e'...

 

...per il resto nn me serve e nn me servirebbe ne la barca ne la gregoraci ne lu billioner per Godere...

 

 

P.S. paga le tasse evasore

 

:)

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http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_...44f02aabe.shtml

 

L'IMBARCAZIONE È STATA SEQUESTRATA DALLA GUARDIA DI FINANZA

Gregoraci: «Fuori dal nostro yacht

Nathan Falco non è più sereno»

La ex showgirl parla del «terribile incubo»: «Il bambino ha risentito più di tutti di questo brusco cambiamento»

 

 

Povera donna...

Voglio essere solidale con lei esprimendole tutta la mia vicinanza.

Per l'occasione volevo proporre uno striscione di solidarietà alla povera signora briatore:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_...44f02aabe.shtml

 

L'IMBARCAZIONE È STATA SEQUESTRATA DALLA GUARDIA DI FINANZA

Gregoraci: «Fuori dal nostro yacht

Nathan Falco non è più sereno»

La ex showgirl parla del «terribile incubo»: «Il bambino ha risentito più di tutti di questo brusco cambiamento»

 

 

Povera donna...

Voglio essere solidale con lei esprimendole tutta la mia vicinanza.

Per l'occasione volevo proporre uno striscione di solidarietà alla povera signora briatore:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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cioe' quisti personaggi DE MERDA oserei dire, so talmente asuefatti al lusso sfrenato a quella vita surreale e distante dal mondo che se disgraziatamente li metti a vive o lavora' in contesto quotidiano dove tutti se rabbattano che fanno...se impiccano?

 

<_<

 

AGGIUNGO: ma l'egocentrismo fino a che livello po arriva'?

 

:huh:

Modificato da ANDREA82

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La Gregoracci non ha proprio un cazzo da fare? Fa così tanto schifo vivere in una casa? Oltre ad essere una grandissima zoccola, è stupida, scema ed infinitamente oca! Lei e il marito andassero a sedersi su un parafulmine e fischiassero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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mo Nathan Falco non è sereno ?? pensa quando inizera a capi come cazzo l'hanno chiamato !!! la prima pianta che trova se impicca

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No tesoruccio bello, non sarà lui ad impiccarsi ma impiccherà i genitori!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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Briatore ci ha convinto: non è il grande cattivo

di Vittorio Macioce

 

Troppo facile stare con Petronio. Ma se avesse ragione Trimalcione? Il dubbio viene da qui. Un signore brizzolato sta parlando da un’oretta. Ogni tanto scambia uno sguardo con la sua donna, mora, matrona, protettiva. Lui è Flavio Briatore ed è lì, nel foro di Matrix, davanti a tre milioni di telespettatori, a raccontare quello che è successo con il suo yacht. Flavio non è un oratore. Qualche volta si incarta. Non fa citazioni. È quasi timido. Ma quello che dice sa di buon senso. Gli hanno sequestrato il barcone. Dicono che evade le tasse e le accise sulla benzina. Dicono che con la scusa di affittarla ai ricchi del mondo gabbava il fisco. Lui mostra le sue carte e gira un paio di domande. Era necessario fare un abbordaggio in diretta come se fosse un reality show? Perché al largo? Non si poteva aspettare che la nave arrivasse al porto di La Spezia? Scappava? No, stava andando lì. Poi dice: se il giudice mi darà torto pago tutto quello che c’è da pagare. L’importante è fare in fretta.

 

Quello yacht è un’azienda. C’è gente che ci lavora e aspetta uno stipendio. Tenerla ferma non conviene a nessuno. Non sembrano ragioni irragionevoli. Briatore è facile da attaccare. Non nasconde la sua ricchezza. Te la sbatte in faccia. I suoi soldi non sono stati lavati dal tempo. È uno che non santifica i libri: «Non vedo perché devo perdere tempo a cercare di capire uno scrittore che ha scritto senza la preoccupazione di spiegarsi». Briatore è il lusso sfacciato. È il Billionaire. È le babbucce sotto i jeans: «Sono comode». È l’aria da pirata e da brigante. È quel soprannome «Tribula» che si porta da Verzuolo, faticatore. È tutto quello che lui non rinnega, non rimpiange, ni le bien, ni le mal, come fosse una canzone di Edith Piaf. È il manager che per sette volte ha portato le sue scuderie alla vittoria in F1. È uno che ha chiamato il figlio con il nome di un cartone animato giapponese, quel Ken Falco prototipo di Schumacher e di Alonso, e di tutti i piloti che lui ha scoperto e su cui ha scommesso. Questo è Briatore. E se avesse ragione lui? Se quest’uomo fosse vittima del razzismo culturale di chi ha sempre considerato i soldi qualcosa di sporco, il lusso senza cultura una bestemmia, il Billionaire il simbolo di un’Italia barbara e volgare? Il peccato di Briatore è lo stesso di Trimalcione. È la rabbia e l’invidia che si prova per l’ex liberto che si gode quello che ha conquistato con il commercio. E il commercio è infame. Non piace ai preti e agli intellettuali.

 

Non piace a Petronio e a Scalfari. Il commercio in un Paese che, in fondo in fondo, si è portato sempre dietro un’anima feudale, è roba da pizzicagnoli e bottegai. Non importa che certi vizi da Billionaire siano gli stessi che si vedono all’inaugurazione del Maxxi o nei salotti tv. Non importa che scrittori e giornalisti, sociologi ed economisti siano boriosi, egocentrici, disposti a tutto, triviali, arroganti come tronisti e veline. Tutti, i colti e gli incolti, in cerca di un attimo di visibilità. La sfiga è che spesso gli «intelligenti» sono più poveri. E chiamano questa sfiga ingiustizia. Il peccato di Briatore è non vergognarsi del suo commercio. Anzi, lo rivendica. E dice che in Italia ci vorrebbe più gente come lui. La crisi sarebbe lontana. Nella filosofia di Briatore c’è qualcosa degli eroi di Ayn Rand, di un Ellis Wyatt o di un John Galt, quelli raccontati nella Rivolta di Atlante, un gruppo di creatori di ricchezza che con il loro lavoro sorreggono il mondo. È il Briatore che rimprovera all’Italia la politica dei sussidi, i soldi dati a carrozzoni burocratici per aiutare le imprese. E poi fa la domanda più ovvia di tutte: «Ma invece di dare i soldi a chi deve aiutare le imprese, perché non si abbassano le tasse a chi investe?». Briatore è quello che dice alle banche italiane: «Se un artigiano o un commerciante vengono da voi con una buona idea l’unica cosa che ottengono è una porta in faccia». La sua visione del mondo è tutta in una frase: «Non pagherei mai una bottiglia di vino 30mila euro, ma se c’è qualcuno che la vuole io gliela vendo». Briatore non ha mai letto Ayn Rand, ma come lei potrebbe dire: «Ostentare la propria intelligenza è una cosa volgare, ancor più volgare che mostrare la propria ricchezza».

Non se se è per la fonte da cui proviene (giornale.it), non so nemmeno fino a che punto è serio, però m'ha fatto schifo lo stesso... Anche perché so' sicuro che tantissima gente condivide.

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nathan(iel) è un nome bellissimo, solo che messo alle persone sbagliate fa un altro effetto.

detto questo...io zappingando qua e là me lo so trovato l'altra sera a matrix, il signore. una minchiata dietro l'altra, compreso quando insistevano a dire "mia moglie viene da una famiglia modesta dove suo padre e sua sorella lavorano per portarsi a casa 1000-1200 euro al mese quindi lei lo conosce molto bene il valore dei soldi"...bravo, e tu che te ne ciechi non je dai manco na lira :D chiaramente della vicenda barchetta hanno negato tutto incazzandosi pure. delle feste al suo locale ha detto che "al giorno d'oggi vendere una bottiglia da 30mila euro non è mica semplice eh" eh...infatti...un lavoraccio...

fortuna vinci che cercava di fargli capire che in certi frangenti se ne stava a passà, sia lui che quell'altra oca, xchè sennò penso che a un certo punto s'alzava il pubblico e je menava. o almeno io c'ho sperato :D

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Trump vuole riaprire le miniere

ecco..se Briatore ci passasse non dico un anno perché morirebbe , ma basterebbe una mesata (a 1300 euro) , per fargli uno svegliamammocci di quelli che rimangono per gli anni che avrà da vivere

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ultimamente va sempre più di moda lanciare prese per il culo più o meno velate, o anche palesi, da parte di vip o anche alte cariche politiche verso le persone che seguono tv o a mezzo stampa.

 

la cadenza di queste prese per il culo sono pari solo ai numerosi articoli sui "rich kids" che se la spassano con tanto di servizi fotografici che tirano fuori circa ogni due-tre settimane o anche l'articolo su quello che molla il posto fisso in italia per andare in un non meglio precisato paese esotico.

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ultimamente va sempre più di moda lanciare prese per il culo più o meno velate, o anche palesi, da parte di vip o anche alte cariche politiche verso le persone che seguono tv o a mezzo stampa.

 

la cadenza di queste prese per il culo sono pari solo ai numerosi articoli sui "rich kids" che se la spassano con tanto di servizi fotografici che tirano fuori circa ogni due-tre settimane o anche l'articolo su quello che molla il posto fisso in italia per andare in un non meglio precisato paese esotico.

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è il trionfo del capitalismo. ai tempi dei miei genitori a scuola ti insegnavano anche a mantenere l'orto, i lavori di casa se li si facevano da se, c'era più indipendenza anche nel divertirsi. ora quelle generazioni mantengono spesso le famiglie dei propri figli perché negli anni abbiamo disimparato anche a piantare le zucchine. e non avremmo comunque più nemmeno un orto in cui piantarle.

ma c'è la nuova filosofia della competitività... senza dipendenti disposti a guadagnare 1.300 euro e spesso meno, accettando anche contratti di merda, se facevano danculo la benetton e briatore.

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è il trionfo del capitalismo....

 

Guarda, secondo me non è necessario scomodare i grandi temi.

Per me quell'uomo è semplicemente un idiota, un idiota coi miliardi, ma sempre un idiota resta.

 

Si può anche essere capitalisti ma intelligenti e avere qualche buon valore che riempia la propria vita.

Non è che non esistano capitalisti con la passione per l'orto, eh...

Modificato da callea

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Guarda, secondo me non è necessario scomodare i grandi temi.

Per me quell'uomo è semplicemente un idiota, un idiota coi miliardi, ma sempre un idiota resta.

 

Si può anche essere capitalisti ma intelligenti e avere qualche buon valore che riempia la propria vita.

Non è che non esistano capitalisti con la passione per l'orto, eh...

dipende dal modo in cui quell'uomo sfrutta l'orto. se lo usa per conto suo e per mangiarsi le proprie zucchine non si rifà necessariamente il sistema capitalista.

 

il capitalismo può essere riassunto nel dare a tutto un controvalore in denaro e il denaro è quello che conta, è l'economia ad essere messa al centro di tutto e non l'uomo o la società. su questo briatore ha costruito la sua fortuna e in base a questo viene misurato. se ad aver detto queste cose fosse stato un uomo "qualunque" non avrebbero avuto peso, nessuno lo sarebbe venuto a sapere. quello che ha affrontato briatore è un tema puramente capitalista.... e come scritto sopra: senza dipendenti disposti a guadagnare 1.300 euro e spesso meno, accettando anche contratti di merda, se facevano danculo la benetton e briatore.

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Chissà se ai dipendenti del Bangladesh o della Tunisia paga gli stipendi come i pochi fortunati che prendono 2500 sterline nei ristoranti di Londra... sarei proprio curioso di saperlo...

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