https://meridionews.it/articolo/86873/perche-il-virus-si-e-diffuso-piu-a-nord-che-nel-resto-ditalia-lo-studio-di-unict-e-ragionevole-riaprire-prima-al-sud/
Ci sono diversi articoli credo, di questo tenore (ma sui quotidiani seri non me li fa aprire senza abbonamento).
L'altro ieri ho sentito un vicino di casa di Terni che mi diceva che secondo lui il covid se l'è fatto i primi di febbraio e la moglie addirittura a fine gennaio. Che poi lui è pure andato al pronto soccorso etc.etc. , tutta la trafila delle cose che non si dovrebbero fare, eppure non è esploso chissà che.
Che poi magari non era manco covid, visto che di tamponi manco a parlarne, però i sintomi c'erano tutti compresa la perdita dei sapori.
Comunque è vero che in centro-sud non sono mancati diversi tentativi di fare partire un contagio anche importante, tipo con i famosi treni da milano. Però cose veramente grosse non ne sono partite se non in ambienti estremamente vulnerabili.
Anche qui in montagna non è che ci sia stata chissà quale mancanza di rischio (il mio vicino che ha avuto il covid girava normalmente per lavorare e fare le spesa nonostante la moglie malata da un paio di settimane, perché non pensavano al covid) eppure non è partito niente di niente, nonostante qui siano in gran parte anziani. Forse è per la mancanza di qualsiasi luogo di aggregazione, oltre alla totale sparizione delle RSA (nella valle mi pare ce ne fossero almeno tre) per il terremoto, o magari non era ancora contagioso, ma ci sono stati quei tre-quattro casi separati in due comuni, poi estesi alle rispettive famiglie, e fine.