Devo essere onesto, non riesco a capacitarmi di un punto di vista come questo. Fare calcio al nostro livello, in provincia, vuol dire orgoglio, appartenenza, sentimento, aggregazione, appassionarci alle storie e le carriere di gente che spesso a fine carriera avrà a dire tanto un trafiletto nella loro pagina di Wikipedia.
A parte noi quattro a Terni chi si ricorderà di Paolo Doto, Lello Sciannimanico, Paolo Pochesci, Giacomo Modica, Ciccio Grabbi, lo stesso Cesar Falletti. Sono persone che rimangono nella nostra storia e nei nostri ricordi proprio perché il "nostro" calcio é anche viaggio, non solo meta.
Se conta solo la meta e non il viaggio, allora sarebbe da guardare solo la Champions League e vedere il calcio solo come uno spettacolo da godersi al massimo livello.
Poi per carità, rispetto per le opinioni di tutti e ognuno la vede a modo suo, ma é un'ottica che trovo inspiegabile.