Quella Ternana 1988/89 fu la prima ad ottenere una promozione (dalla C2 alla C1) dopo l’ultima che risaliva addirittura a Riccomini (dalla B alla A).
Riporto’ allo stadio migliaia di tifosi. Il Liberati era una bolgia, in trasferta temutissimi. Il calcio era una festa di popolo e Terni fatta di gente più semplice ma anche più vera e determinata. Il tifo in curva univa, non divideva la gente.
Quella squadra era espressione fedele della comunità, i giocatori li potevi vedere incontrarsi in centro e vivere la gente ternana, frequentare i negozi locali (non gli anonimi centri commerciali di oggi, nelle zone industriali).
Interi quartieri e bar portavano gente allo stadio.
La squadra era fantastica, messa su in poche ore da Ernesto Bronzetti, dopo il fallimento e l’acquisizione da parte di Gambino. C’erano giocatori che avevano deciso di smettere, e invece a Terni trovarono una seconda giovinezza. C’erano Doto, Sciannimanico, Forte, Renzi, Perfetto, Garritano, Eritreo, Strano, Cocco, Catto, Merendi. In casa ne vincemmo 16 su 17. A volte ne facevamo pure 4 (anche fuori).
A Maggio giocammo con l’Argentina di Maradona, l’anno dopo col Brasile, l’anno dopo ancora la Nazionale.
Tutte al Liberati, che era un fortino.
Mio padre era più giovane di me oggi, con Tobia tornò a portarmi allo stadio in casa sempre, a volte anche fuori.
A Terni si parlava solo di Ternana per le strade (senza social).
Era la “Magica Ternana” cantata dal duo Ialenti-Gabassi.
Ci fu Cesena 11-6-89. La promozione in C1.
Anni meravigliosi, indimenticabili, irripetibili.
Grazie Cinghiale.
Che la Terra ti sia Lieve, Claudio Tobia.