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ruber-viridis draco

Anch’io dopo tanti anni

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00 in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega!

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri, di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante profumo di tifo, impossibile non sentirlo.

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili; la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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grande!

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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Io só un romanticone .....m´hai fatto passá li brividi.

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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Io só un romanticone .....m´hai fatto passá li brividi.

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testimonianza bellissima la tua come quella degli altri 10000 tifosi speciali di sabato!

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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io me so' quasi commosso.

ma e' da un po' de mesi che me succede....

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quanto me piacerebbe scrivece un "dossier" come voleva fare qualcuno e mandarlo sempre ai suddetti tutte queste testimonianze...che spettacolo :)

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Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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grande!

2049328[/snapback]

QUESTO post è bellissimo!

complimenti l'ho letto 2 o 3 volte.. e devo ammettere che mi ha commosso!

abbiamo ritrovato il ns grande amore..non permettiamo più che la nostra ternana vengo di nuovo calpestata ed umiliata.. :flag::flag::flag::flag::flag:

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Me ce vene da piagne...

 

In culo a tutti quelli che hanno fatto di tutto per non farci vivere piú emozioni simili..

La Ternana, Terni e lu Liberati so tornati... :flag:

 

Completamo l'opera mo, e torniamo dove piú ci compete..

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ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

Bentornato fiju!

2049324[/snapback]

 

:D

 

bentornato Ruber :)

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

2049324[/snapback]

:clap::clap::clap:

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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bentornato vecchio mio!!!

Asciugo la lacrimuccia e spero ti rivederti più assiduamente qui e, soprattutto, al Liberati!! ;)

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Ruber...m'hai commosso :)

Io ce volevo portà papà...dopo che lui da Cesena e facendomi fare la feramascotte m'ha trasmesso questa malattia...ma d Ternana - Torino..e dopo quest'anni...nonostante che ancora je trovo sempre il CdU aperto sulla pagina della Ternana quando torno a casa e lui ha appena finito de pranzà...nonostante ogni settimana me chiede delle caratteristiche dei giocatori..la pagella della partita...ancora non se la sente...m'ha solo detto "Daje magari annamo insieme a Como, c'ho un pò d'amici su.." :)

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

2049324[/snapback]

grande Ruber, il tuo post mi ha emozionato :)

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...io invece voglio raccontare , neanche l'aneddoto, ma un fatto accaduto realmente sabato

 

 

 

premetto...sabato ...(cioè ieri) lu nonno paterno de mi moje festeggiava 80 anni...e casa

 

de mi moje un evento simile è ,diciamo...vecchio stile... :unsure:

aggià prime litigate co' mi moje i giorni antecedenti la partita...in quanto effettivamente lu nonno voleva festeggiallo l'11 mq. causa neve e relativi disagi...il tutto è stato rimandato al 25

..mi moje ingenuamente la settimana scorsa mi comunicava radiosa e spensierata.."caro..allora tutto a posto ..il compleanno è stato spostato al 25...!!"..io all'istante

non ho realizzato...però un secondo dopo rammentavo la data fatidica..e ovviamente gli rispondevo.."EH..!NO...me dispiace pe' tu' nonno...ma il 25 c'ho Ternana - Taranto!"

(capirai...io che non posso venì mai allo stadio perchè domenica lavoro sempre..me facevo sfuggì un 'occasione simile!!!)...praticamente la gelavo sul posto!!!...però anche lei..ripresasi dal raggelamento..ha iniziato con tutti i vari anatemi,corbi, ecc. ecc. "ecco tu non ce stai mai co' me...l'hanno fatto de sabato almeno ce stavi pure tu..si lu solito..de' quelli de' casa mia non te nefrega gnende!!!.."....fortunatamente però veniva in mio aiuto suo cugino che nel frattempo mi aveva comunicato su facebook che sarebbe venuto anche lui alla partita...allorchè io replicavo" guarda che vene pure tu' cugino..avvisalo tu' nonno te toglie un'andro coperto!!"...allorchè la belva si ammansiva (certo che qua a narnia so' proprio ignoranti)...e replicava con un rassegnato "ah ..sì?..abbè allora..!!"..come per dire..è così importante ...andate pure...

e così già due tra nipoti naturali e acquisiti s'erano già defilati da lu pranzo.. <_<

 

giorno de lu pranzo (e questo me la raccontato mi moje..santa donna..) io però lo metto con parole mie...

a lu pranzo ce sta anche quell'andra cugina sua.........co' lu bardascio novu....

bardascio che dalle varie comari della famiglia de' mi moje è stato sempre definito "eèè..è un brau bardascio. seriu, educatu....tutte le solite cose che se dicono pure a Terni... :o

 

ORE 13,45...DE LU BANCHETTU!!!!! :ph34r::ph34r::ph34r:

 

lu brau bardasciu serio, carello e educato..con calma e aplomb quasi "british"...se pulisce educatamente la bocca co' lu tovagliolo, lo appoggia altrettanto su lu tavolo se arza

e inesorabilmente , impalcabilmente...con tono pacato ma deciso annuciava.."scusate...ma devo annà a la partita che gioca la Ternana!!" :lol::lol::lol:

.....lasciando, immagino i commensali non tanto stupiti..quanto rassegnati al pensiero di "..no puure quistu!!!" :lol::lol:

 

praticamente a lu pranzo de lu nonno non c'era armasto più un nipote maschio..sia naturale che acquisito..tutti a vedè LE FERE ..naturalmente.. :P

 

come potete vedere la famosa "arzata da lu banchetto"..sia esso nuziale, de comunione, de' cresima de compleanno...è rimasta anche essa IMMUNE DAL TEMPO.... :)

 

ovviamente..mi moje nenache ha osato descriveme ulteriori fatti de lu compleanno..sapeva bene che tutto il resto..ieri..NON CONTAVA UN CAZZO!! :lol::lol:

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Grande Ruber....emozioni che ritornano... mi ricordo da piccolo allo stadio in trasferta i festeggiamenti per la promozione praticamente fatta in A con il pareggio per 1-1 a Como.........se guardo all'ultima giornata di questo campionato mi vengono i brividi.....

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...io invece voglio raccontare , neanche l'aneddoto, ma un fatto accaduto realmente sabato

 

 

 

premetto...sabato ...(cioè ieri) lu nonno paterno de mi moje festeggiava 80 anni...e casa

 

de mi moje un evento simile è ,diciamo...vecchio stile... :unsure:

aggià prime litigate co' mi moje i giorni antecedenti la partita...in quanto effettivamente lu nonno voleva festeggiallo l'11 mq. causa neve  e relativi disagi...il tutto è stato rimandato al 25

..mi moje ingenuamente la settimana scorsa mi comunicava radiosa e spensierata.."caro..allora tutto a posto ..il compleanno è stato spostato al 25...!!"..io all'istante

non ho realizzato...però un secondo dopo rammentavo la data fatidica..e ovviamente gli rispondevo.."EH..!NO...me dispiace pe' tu' nonno...ma il 25 c'ho Ternana - Taranto!"

(capirai...io che non posso venì mai allo stadio perchè domenica lavoro sempre..me facevo sfuggì un 'occasione simile!!!)...praticamente la gelavo sul posto!!!...però anche lei..ripresasi dal raggelamento..ha iniziato con tutti i vari anatemi,corbi, ecc. ecc. "ecco tu non ce stai mai co' me...l'hanno fatto de sabato almeno ce stavi pure tu..si lu solito..de' quelli de' casa mia non te nefrega gnende!!!.."....fortunatamente però veniva in mio aiuto suo cugino che nel frattempo mi aveva comunicato su facebook che sarebbe venuto anche lui alla partita...allorchè io replicavo" guarda che vene pure tu' cugino..avvisalo tu' nonno  te toglie un'andro coperto!!"...allorchè la belva si ammansiva (certo che qua a narnia so' proprio ignoranti)...e replicava con un rassegnato "ah ..sì?..abbè allora..!!"..come per dire..è così importante ...andate pure...

e così già due tra nipoti naturali e acquisiti s'erano già defilati da lu pranzo.. <_<

 

giorno de lu pranzo (e questo me la raccontato mi moje..santa donna..) io però lo metto con parole mie...

a lu pranzo ce sta anche quell'andra cugina sua.........co' lu bardascio novu....

bardascio che dalle varie comari della famiglia de' mi moje è stato sempre definito  "eèè..è un brau bardascio. seriu, educatu....tutte le solite cose che se dicono pure a Terni... :o

 

ORE 13,45...DE LU BANCHETTU!!!!! :ph34r:  :ph34r:  :ph34r:

 

lu brau bardasciu serio, carello e educato..con calma e aplomb quasi "british"...se pulisce educatamente  la bocca co' lu tovagliolo, lo appoggia altrettanto su lu tavolo se arza

e inesorabilmente , impalcabilmente...con tono pacato ma deciso annuciava.."scusate...ma devo annà a la partita che gioca la Ternana!!" :lol:  :lol:  :lol:

.....lasciando, immagino i commensali non tanto stupiti..quanto rassegnati al pensiero di "..no puure quistu!!!" :lol:  :lol:

 

:lol::lol::lol::lol::lol::lol:

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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bentornato vecchio mio!!!

Asciugo la lacrimuccia e spero ti rivederti più assiduamente qui e, soprattutto, al Liberati!! ;)

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A sto punto manco solo io eh Oscar B-)

Grazie Ruber per quello che hai scritto...spero con l'Avellino di vincere quelle poche remore (anzi timori) che ancora mi tengono lontano da quel Liberati che mi ha visto crescere al fianco dei miei amati beniamini rossoverdi.

Auguro il peggio del peggio a coloro che sono riusciti per sette lunghi anni e mezzo a tenermi lontano (fisicamente) dalle Fere :P

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come in un altro topic....sono strafelice da morire per tutti ragazzini e bardasci che finalmente possono VIVERE la Ternana. :)

 

bel topic. :)

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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spettacolo

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... queste so quelle cose che rendono la TERNANA qualcosa di speciale e unico al mondo..... hai parlato a nome di chissà quante famiglie ternane di quel legame che dura indissolubile dal dopoguerra... bentornato....

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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racconto emozionante...complimenti, davvero!

Modificato da sololaternana

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Ho lasciato il Liberati dopo quel Ternana Brescia 2-2 di non so più quanti secoli fa, mio figlio c’aveva 8 anni e io molti capelli bianchi e acciacchi in meno.

Una volta ho tentato un azzardato ritorno, Ternana-PG persa in modo indecoroso nel 2008, con la donna cannone  come centravanti. Quella volta c’era anche mio figlio, ero riuscito a convincerlo, a fine partita m’ha detto “Papà lasciamo perde!”, ho incassato il colpo, solo un fugace pensiero ad Ascoli, ma non ho insistito.

 

Sono tornato allo stadio nell’ottobre scorso, Ternana-Pisa. Con un po’ d’ansia, dissimulata, ho chiesto a mio figlio, “vuoi venire anche tu?”, m’ha guardato un po’ annoiato, “no Papà non me va proprio”. “Daje là” ho pensato.

 

La mia testa è andata ancora una volta nella Marche, grazie, ho pensato, dovunque voi siate, dopo 3 generazioni di magia e di amore per questi colori  sieti riusciti a spezzare l’incantesimo.

 

Intanto, dopo le epiche gesta della partita col Pisa, io cominciavo ad innamorarmi di questa squadra, chi ha visto giocare la Ternana di Viciani non può non aver avuto struggenti ricordi, magari senza confidarlo manco a se stesso.

Un amore coltivato in silenzio, col timore di essere lasciato da un momento all’altro.

 

Siamo arrivati a Martedì 21 Febbraio, mi sentivo la febbre addosso, sensazione non più provata da un decennio almeno, poi ad un certo punto mi fijo me fa: “Papà stavo pensando di venire a vedere la partita” ……….dopo 10 minuti stavo in coda alla tabaccheria di via XX settembre.

 

I 2 biglietti nel portafoglio, preziosi oggetti da collezione.

 

Ma la cosa più incredibile è arrivata venerdì “Papà non vorremo mica andare allo stadio senza sciarpa!”, ………….."e che siamo matti? dopo tutti questi anni non vorrei che ce scambiassero per Tarantini!"

 

25 Febbraio, ore 12:00  in attesa all’uscita del liceo, poi insieme con le sciarpe al collo, lui bellissimo, un vero ternanozzo, una fera, io un po’ ridicolo……….machissenefrega! 

A mangiare un panino, parlando di formazioni, di arbitri,  di viale Brin, di Viciani, di Cesena, di Ancona e di “perché tifosi speciali”, e poi a piedi allo stadio.

 

Non mi dilungo sulle sensazioni che ho provato, la moltitudine in processione da ogni parte della città, tutti con la stessa faccia sognante, tutti attratti da un energia misteriosa da “incontri ravvicinati del terzo tipo”, la magia che ti prende per mano, l’inebriante  profumo di tifo, impossibile non sentirlo. 

E non ero solo stavolta!

 

Ci sistemiamo rigorosamente in piedi, come ai vecchi tempi, emozioni indescrivibili;  la faccia di mio figlio, estasiata per lo spettacolo del gigantesco pubblico ternano, non ha prezzo. E quei 408, intimiditi in quella curva chi sono? Ma che ne so, una tifoseria come tante……….noi no, siamo diversi.

 

Si comincia: “Papà ma questi sò morti ……..e noi siamo fortissimi!”,……………… “zitto, zitto” è solo un sogno.

 

Dianda………Sinigaglia……gooooooooollll, il tempo che si ferma e tutto pare rallentato, rivedi 1000 cose in pochi decimi di secondo, 40 anni fa in questo stesso stadio, 1971-72, 11 leoni in campo come oggi, con questi stessi strani, irriverenti, arroganti, meravigliosi colori……….. mi rivedo con gli anni di mio figlio, anzi no 4 di meno perché noi non avevamo avuto gli eroi a toglierci un pezzo di vita, c’è mio nonno che mi racconta di Ukmar e di Gianfardoni, di Ostroman e di Perli, c’è mio padre che mentre filma in “Super 8” mi abbraccia perché Zeli e Marinai ci hanno regalato l’ennesimo sogno contro i coniglietti…………..…….ma quali 40 anni?! Non è passato manco un secondo, anch’io sto abbracciando mio figlio che urla come una fera…………e subito dopo devo mettermi gli occhiali da sole e mi devo girare da un’altra parte.

 

Il resto della partita non conta niente, solo noi in campo, solo noi fuori, loro, ridicoli, pareggiano, ma abbiamo vinto noi, lo giuro…………… e io ho vinto due volte.

 

Al ritorno, un po’ contrariato, pensavo: "potevamo aver chiuso il campionato, ancora un gol da quella posizione maledetta, se avessimo osato di più nel secondo tempo, loro erano cotti…………. "ma lui, lu ternanozzo, me fa “Papà la prima col Pg l’abbiamo persa, questa col Ta l’abbiamo pareggiata vedrai che la prossima con l’Avellino la vinciamo.”

 

Una fera!!!

 

Bentornato fiju!

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Io só un romanticone .....m´hai fatto passá li brividi.

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io me so' quasi commosso.

ma e' da un po' de mesi che me succede....

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:fumo::fumo::fumo:

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